La pedicure è un insieme di trattamenti effettuati per la cura dei piedi che va a curare non solo le unghie, ma anche l’aspetto della pelle di questa parte del corpo.
L’origine del termine pedicure è latina e viene dall’unione di due parole che sono “cura” e “piede”, ad indicare proprio un modo di curare i nostri piedi.
Certo. Così come per la manicure, anche la pedicure può essere fatta tranquillamente in casa, anche in autonomia. Risulta un pochino più difficile da gestire per una questione di comodità fisica, ma è possibile farlo.
Di base sono due: il pedicure estetico e quello curativo. Il primo è legato ad una cura superficiale e principalmente estetica del piede che deve apparire bello. Il secondo è legato a qualche problematica particolare che deve essere curata ed eliminata.
Curare i propri piedi è importante perché sono una parte fondamentale del nostro corpo. In essi sono presenti molte terminazioni nervose e se loro sono in forma ci sentiamo in automatico più leggeri e attivi. Dal punto di vista estetico è importante perché soprattutto in estate con le scarpe aperte è naturale desiderare un piede a posto.
Per compiere i vari passaggi della pedicure avremo bisogno di una tronchese, di uno spingi cuticole e un taglia cuticole, una lima e lo smalto. Sarà inoltre necessaria una bacinella o un contenitore per il pediluvio.
In genere sì. Gli strumenti che si usano per la manicure sono gli stessi che possiamo usare per la pedicure con solo qualche piccola eccezione.
In primo luogo, la tronchese per il taglio delle unghie. Nel caso dei piedi questa deve essere più grande e robusta, specifica proprio per le unghie dei piedi che sono più dure. Spesso non si usa la lima per lucidare, ed è indispensabile usare la pietra pomice che invece per la manicure non viene utilizzata.
La tronchese per i piedi è, nella forma, identica a quella per le mani. Ha quindi le lame arrotondate e la levetta di sicurezza, è realizzato in acciaio e può avere una impugnatura zigrinata e il rivestimento in carbonio. Proprio come la versione per la manicure. Ciò che cambia è la sua dimensione e la robustezza dello strumento che in questo caso è maggiore. Le unghie dei piedi sono di base più dure e resistenti ed un tronchesino piccolo non riuscirebbe a tagliarle con la precisione richiesta.
La pietra pomice è una roccia molto leggera e porosa, che ha origine vulcanica. Ha proprietà naturalmente abrasive e per questo viene usata molto in ambito cosmetico, principalmente per l’eliminazione di cellule morte (quindi esfoliazione), la rimozione dei calli e dei duroni e per la depilazione.
La pietra pomice viene usata nell’ambito della pedicure per eliminare con delicatezza e precisione la pelle morta e spessa che si accumula di solito sul tallone ma anche in altre zone del piede. In alcuni casi è usata anche per la rimozione dei calli, di solito quelli meno gravi. Ha quindi una funzione esfoliante.
Sì, la pietra pomice è un prodotto naturale. Tuttavia, oggi è difficile trovare sul mercato la versione naturale e principalmente si trovano delle riproduzioni artificiali, che hanno comunque il suo potere abrasivo. Possiamo trovarle sul mercato in panetti, oppure sottoforma di lime grosse da usare, molto comodamente, sui piedi.
In primo luogo, è necessario ammorbidire la pelle dei piedi e le unghie, per questo si immergono i piedi in una contenitore con acqua tiepida per una decina di minuti. Successivamente si passa alla cura delle unghie con taglio, limatura ed eliminazione delle pellicine in eccesso. Si passa poi alla cura della pelle con la rimozione della pelle in eccesso, di eventuali calli o altre infiorescenze. Si procede con una crema idratante e infine si passa di nuovo alle unghie con l’applicazione dello smalto in base alle nostre esigenze.
Il pediluvio è un trattamento per i piedi che consiste nell’immersione di questi in acqua riscaldata per un periodo di tempo variabile. Esso ha una funzione rilassante, ma è anche necessario, nel trattamento della pedicure per ammorbidire la zona da trattare. Di solito nell’acqua si aggiungono olii essenziali oppure sapone neutro o bicarbonato, a seconda dello scopo del nostro pediluvio.
Se desideriamo un pediluvio rilassante è consigliabile aggiungere all’acqua olii essenziali come il tea tree o la lavanda. Quando abbiamo bisogno di ammorbidire i piedi per la pedicure va bene anche un semplice sapone neutro, oppure il bicarbonato di sodio quando abbiamo parecchia pelle in eccesso o problematiche come duroni, calli o occhi di pernice.
Certo. Nonostante la dimensione differente, anche i piedi possono essere trattati con il semipermanente. In questo caso si consiglia di farlo principalmente in estate perché con le scarpe chiuse il piede respira poco. I passaggi del semipermanente sono gli stessi di quelli delle mani.
I calli sono degli inspessimenti della pelle che di solito hanno una forma tondeggiante. Essi si presentano di solito sulla pianta del piede, intorno alle dita o sul palmo delle mani.
Le cause possono essere diverse, ma principalmente si tratta di una eccessiva pressione su quel punto della pelle, oppure uno sfregamento o un’irritazione costante. Un esempio può essere il callo che nasce nel palmo delle mani a chi pratica palestra e usa i manubri molto spesso senza i guantini appositi. O il cosiddetto “callo dello scrittore” che compare sulle dita dove poggiamo la penna abitualmente. Indossare scarpe scomode per fare attività fisica o i tacchi alti in maniera costante ed eccessiva è una causa della comparsa del callo. Così come camminare sempre scalzi o indossare le scarpe senza calzini.
I calli si possono eliminare ma in base al livello di gravità della loro comparsa, è necessario agire in modo diverso. Innanzitutto, è sempre consigliabile rivolgersi ad un esperto che può essere un podologo o un’estetista. Questa persona eliminerà un callo superficiale e poco grave con l’aiuto della pietra pomice, oppure si servirà direttamente del bisturi per tagliare via la parte di pelle morta.
La prevenzione dei calli è legata ad una serie di abitudini che sono importanti anche per altri motivi. Bisogna indossare scarpe comode e della misura giusta, evitare di camminare scalzi, mantenere i piedi asciutti e puliti e cambiare spesso i calzini. Se necessario, è consigliabile usare plantari o cerottini prima di indossare un particolare paio di scarpe o fare una determinata attività. Mantenere la pelle idratata con creme lenitive e fare pediluvi caldi.
I duroni sono inspessimenti di pelle molto simili ai calli, anche loro infatti possono comparire sia sui piedi che sulle mani ma, a differenza dei calli, di solito sono più superficiali ma si estendono in maniera maggiore. A differenza del callo, il durone inoltre, provoca spesso una sensazione di bruciore.
Di solito la formazione dei duroni è legata ai lavori manuali. Questo inspessimento della pelle infatti compare quando avviene uno sfregamento continuo e costante sulla pelle da parte di un corpo estraneo.
L’eliminazione del durone segue la stessa procedura del callo. È quindi necessario agire con la pietra pomice o in maniera più precisa con un piccolo bisturi. Anche in questo caso si consiglia di rivolgersi sempre ad un esperto, per evitare di aggravare la situazione.
La prevenzione nella comparsa dei duroni è possibile evitando di indossare scarpe strette o scomode, non adatte al nostro piede. Possiamo inoltre evitare che compaia indossando sempre i calzini e quindi evitando lo sfregamento, e per lo stesso motivo, i guanti alle mani.
L’occhio di pernice è un tiloma, ovvero un ispessimento superficiale e circoscritto della pelle. Esso si sviluppa sulle dita del piede, una zona particolarmente soggetta a sollecitazioni meccaniche, compressioni ripetute o sfregamento continuo. A differenza del callo, l’occhio di pernice è doloroso, molto circoscritto e quindi piccolo, ma molto profondo.
Anche in questo caso le scarpe strette e scomode sono una delle cause della comparsa dell’occhio di pernice. Questa problematica però, è sintomo di un cambiamento nella deambulazione del nostro corpo. Di solito questo disturbo può essere favorito dall’aumento di peso o un dimagrimento eccessivo, o da fenomeni infiammatori legati alle ossa.
L’eliminazione anche stavolta deve avvenire per mano di un esperto che potrà usare soluzioni cheratolitiche, come l’acido salicilico, e procedere all’abrasione manuale.
Uno dei consigli più consoni è l’uso di scarpe comode che non vadano ad alterare la biomeccanica del piede, ovvero il suo movimento naturale. O almeno cercare di farlo per la maggior parte del tempo.
Per unghia incarnita si intende la crescita della lamina dell’unghia all’interno della pelle che la circonda, di solito lateralmente. La lamina ungueale va quindi ad insinuarsi sotto la cute provocando un leggero fastidio iniziale che si tramuta in un dolore persistente, il quale porta ad arrossamento e tumefazione, oltre alla produzione di pus o sanguinamento nei casi più gravi.
Oltre alle cause importanti che possono essere legate a problemi di deambulazione, diabete o tumore, l’unghia incarnita si presenta quando tagliamo le unghie eliminando anche la parte laterale, quando indossiamo scarpe troppo strette che spingono l’unghia verso la pelle. Può nascere anche quando abbiamo i piedi spesso sudati perché in questo caso la pelle tende a lacerarsi, oppure comparire quando abbiamo una crescita dell’unghia molto veloce.
La prevenzione che possiamo compiere sta nell’attenzione costante alle unghie dei piedi, in particolare a quella dell’alluce. Dobbiamo tenerla sempre della misura giusta per evitare che urti contro la scarpa, non tagliare mai i lati e quindi mantenere un angolo retto quando le accorciamo e le limiamo, ed indossare scarpe giuste per noi e comode.
L’eliminazione dell’unghia incarnita può essere molto difficile perché il dolore può essere forte. È sempre quindi consigliabile rivolgersi ad un esperto che saprà agire nel modo migliore limitando i danni e fare attenzione alle infezioni. In base al livello di gravità potrebbe essere più o meno veloce la sua scomparsa.
Calli, duroni e occhi di pernice, sono problematiche diffuse che per quanto possano sembrare innocue, sono invece molto dolorose. Se non trattato nel modo giusto, anche un semplice callo può diventare pericoloso. Può infettarsi ed estendersi. Inoltre, si tratta di fastidi che diventano molto difficili da gestire nella quotidianità. Avere calli o duroni può impedirci di camminare normalmente, può portare problemi alla postura e inibire le attività più semplici della nostra vita.
Il podologo, chiamato anche podoiatria, è un medico professionista specializzato nella cura degli arti inferiori. perciò si occupa di piedi e caviglie e di tutte le patologie che li riguardano.
Bisogna rivolgersi ad un medico di questo tipo in casi gravi di problematiche come calli, duroni, unghie incarnite o altri disturbi simili che non riusciamo a risolvere da soli o con l’aiuto dell’estetista. In genere le conoscenze e le competenze di un’estetista si fermano ad un certo punto oltre il quale lei stessa dovrebbe evitare di intervenire consigliando un consulto con un esperto podologo.
Sì, sono fondamentali. Indossiamo le calzature per tantissime ore ogni giorno, ed anche se siamo in casa abbiamo comunque delle ciabatte. In ogni caso è sempre importante scegliere scarpe che siano della misura giusta quindi non troppo strette o troppo larghe, e che siano comode.
In base all’occasione. In linea generale si dovrebbero evitare le scarpe troppo alto o troppo basse, che oltre ai piedi possono provocare anche dolori alla schiena. Non sempre però è possibile. Perciò è bene scegliere le scarpe in base a cosa dobbiamo fare. Se sappiamo di dover camminare molto meglio una scarpa che sia comoda e bassa ma con una suola di almeno un paio di centimetri. Quando sappiamo di dover partecipare ad un’occasione speciale e siamo certe di non dover camminare molto, diamo libero sfogo ai tacchi. Evitiamo ciabatte rasoterra se stiamo molto tempo in casa e preferiamo le suole antiscivolo se siamo molto impegnati con le faccende domestiche.
Sì, soprattutto se vengono indossati per un periodo di tempo lungo. Più alti sono e più possono causare dolore alla schiena e ai piedi, principalmente perché il piede è costretto in una posizione innaturale e siamo in qualche modo sbilanciati.
No. Se ci piacciono le scarpe con il tacco possiamo portarle ma dobbiamo fare attenzione a quale scegliamo e quando le indossiamo. Si consiglia di scegliere tacchi più bassi e spessi se sappiamo di dover stare in piedi o camminare, e tacchi più alti e magari sottili se l’occasione lo richiede e sappiamo di potercene stare tranquillamente sedute la maggior parte del tempo.
Il numero della scarpa deve essere giusto e non troppo stretto o troppo largo. Si consiglia di usare un plantare che rende la scarpa più comoda, e magari qualche cerottino per evitare sfregamenti dolorosi. È consigliabile inoltre praticare un piccolo massaggio o qualche esercizio di stretching appena tolti i tacchi per riportare i piedi in una situazione ottimale ed aiutare anche la schiena. Un pediluvio rilassante dopo i tacchi sarebbe l’ideale, insieme ad una passeggiata per la casa con i piedi scalzi per riattivare la circolazione.
Sì, soprattutto se sono rasoterra. Anche in questo caso portiamo la schiena ad uno squilibrio che può essere doloroso e anche i piedi possono risentirne, soprattutto se camminiamo molto. Parliamo comunque di scarpe molto basse, definite appunto rasoterra. Le scarpe basse sono in genere anche quelle da tennis o gli stivali che però hanno una suola alta almeno due centimetri, in quel caso l’altezza è ideale.
Se usate male sì. Queste ciabattine sono molto di moda e molto diffuse ma la loro conformazione le rende pericolose per i piedi. Principalmente perché sono rasoterra, ma questo problema è stato risolto perché ad oggi è possibile comprare anche infradito con la suola più alta. Il secondo problema è legato alla presenza di un solo appiglio per il piede che è quello anteriore da inserire tra le dita. Il resto del piede è libero e di conseguenza se camminiamo per non perdere la scarpa il piede involontariamente assume una posizione definita “a tenaglia”. Una posizione che a lungo andare provoca dolore e fastidio.
Come nel caso dei tacchi alti, anche in questo caso è bene usare gli infradito con parsimonia. Scegliere quindi di usarle solo quando siamo in spiaggia o in casa, ed evitare di camminare molto quando le portiamo. Preferire una versione con la suola alta almeno uno o due centimetri e magari con un cinturino intorno alla caviglia che rende il piede più stabile.